Premessa
Il patrimonio culturale, materiale e immateriale, rappresenta la testimonianza della creatività umana e il fondamento dell’identità dei popoli. La vita culturale riguarda la salvaguardia e la valorizzazione delle tradizioni di popoli, così come la creazione e l’innovazione di forme di espressione adeguate a ogni singolo individuo. Per questo, essa è estranea ad ogni tentazione di imporre modelli culturali rigidi.
(Agenda 21 della cultura, Principi)
Il turismo Culturale e i Cittadini
Il turismo culturale, con le sue evidenti potenzialità in termini di sviluppo, sembra costituire il motivo dominante dell’attenzione che si rivolge ai beni culturali e alla tutela del paesaggio da parte del pubblico e del privato, anche se ci sembra che gli abitanti di un luogo costituiscano di per sè una ragione valida per una valorizzazione
pensata per la comunità locale oltre che per incrementare i flussi turistici.
Comunicare il valore del Territorio
Parallele destinate per tradizione a non incontrarsi, cultura e vita produttiva, pubblico e privato, costituiscono oggi nel territorio la trama del tessuto sociale che può svilupparsi solo se il capitale di conoscenza dei suoi abitanti circola e alimenta l’innovazione: memoria del passato e comprensione del presente si rafforzano reciprocamente, trasformando l’eredità culturale in produzione di contenuti per i cittadini di questo secolo.
La rete dei musei, pievi e castelli sulla Francigena rappresenta così una risorsa per il territorio della Provincia di MassaCarrara, primo passo verso la nascita di un vero e proprio Distretto Culturale che integri attività e filiere, raggiungendo una massa critica in produzione di beni e servizi specializzati, elaborando strategie condivise tra attori differenziati.
Reti museali, Reti di beni culturali, distretti culturali: le esperienze consolidate
Reti museali e reti di beni culturali sono ormai diffuse anche in Italia, ci sono poi anche reti di reti come la Rete delle Regioni innovative in Europa e le reti di città Eurocities. Le Reti sono precondizione dello sviluppo di un Distretto Culturale. Da ricordare la differenza tra una città d’arte (tipo Firenze e Venezia) e un Distretto Culturale: nel primo caso centrale è il turismo di massa e l’estrazione di rendite dal patrimonio culturale; nel secondo l’intreccio tra innovazione, creatività , valorizzazione di beni ambientali e culturali, intreccio tra innovazione culturale e/o tecnologica e forme qualificate di intrattenimento.
Hollywood e Bollywood, ma anche su scala minore Roma, il Chianti, le Langhe (interessante anche per l’evoluzione da distretto enologico a distretto culturale multisettoriale), sono esempi di Distretti Culturali.
La Rete Museale
“Terre dei Malaspina e delle Statue Stele” nasce dalla volontà della Provincia di Massa Carrara di guidare cittadini e visitatori alla scoperta dei musei del territorio.
Con la creazione di una Rete Provinciale Museale, i musei custodi di preziose testimonianze storico-artistiche e culturali, diventano parte attiva di un progetto di coordinamento e strategia comune che ne migliora visibilità e offerta. La rete aiuta gli utenti della provincia di Massa Carrara a orientarsi nelle visite culturali, sostenuti sempre da una panoramica d’insieme. “Leggere” e “scoprire” un territorio attraverso le sue peculiarità e ricchezze, è oggi possibile grazie a strumenti di comunicazione presenti in tutti i musei e relativi borghi: targhe e totem funzionali alla fruizione museale e alla conoscenza di un’unica terra dall’illustre passato. Quello che la rete ha riportato dignitosamente alla luce.
Il progetto è cofinanziato dalla Regione Toscana nell’ambito del Piano Integrato della Cultura 2008-2010.
La card dei musei è reperibile in tutte le strutture museali e garantisce, attraverso la visita ad almeno 8 tra i musei della rete, la possibilità di ricevere gratuitamente un set completo di gadgets del sistema.
Piano
Alla base del Piano Strategico di Comunicazione il concetto di learning region (il territorio/sistema locale che apprende) che si traduce in processi di apprendimento generalizzati nel territorio (cioè forme della produzione e valorizzazione della conoscenza in tutte le sue accezioni) come fattore di coesione e di sostenibilità, componente costitutiva ed essenziale per la promozione del territorio.
Si ama e si promuove ciò che si conosce: i musei, le pievi, i castelli sono il volto delle diverse epoche e fanno parte della nostra configurazione identitaria, attraverso la quale riconosciamo ciò che ci circonda.
Per attivare e rendere esplicito questo deposito di memoria occorre:
- esplicitare, attraverso una molteplicità integrata di strumenti (testi, immagini e supporti digitali) il rapporto fra emergenze storico-architettoniche e opere d’arte, con il contestoche le ha espresse;
- reinterpretare l’identità , leggendola alla luce dei cambiamenti, affinchè la valorizzazione del passato e della memoria non avvenga all’insegna della nostalgia e del rifiuto della contemporaneità;
- riallacciare i fili che legano la tradizione con le attività produttive non tanto e non solo come ricerca di risorse ma come ricostruzione della cultura produttiva del luogo (ad esempio vie del commercio, tradizioni agroalimentari, storia dei trasporti, della viabilità , etc.);
L’identità come risorsa competitiva
dall’identità all’immagine alla percezione: cogliere le potenzialità della domanda e garantire il posizionamento
- turismo come strumento per il recupero, la rivitalizzazione e la rielaborazione culturale delle risorse e del territorio
- turismo come strumento, attraverso il marketing territoriale, per rafforzare la ricchezza immateriale e il senso di appartenenza al territorio
- non più “turismo sostenibile” ma contributo del turismo allo sviluppo sostenibile
- Accoglienza come sistema: un incrocio tra luoghi e persone
- accogliere e trattenere il turista: una sfida per tutti “progettare insieme l’accoglienza: ente pubblico, operatori, residenti
- ideare strumenti di coinvolgimento della comunità locale e sensibilizzazione dell’opinione pubblica